Il calendario islamico, spiegato in modo semplice
Il mondo islamico utilizza principalmente due diversi sistemi per misurare il trascorrere del tempo sul calendario.
Accanto al calendario gregoriano comunemente in uso nel mondo occidentale e in quasi tutti i Paesi del nostro pianeta, si serve infatti anche di un proprio calendario islamico, basato sul moto della luna.
Questo si sviluppa su 12 mesi lunari, i quali hanno alternativamente 29 o 30 giorni, mentre una volta ogni tre anni si aggiunge un giorno all’ultimo mese creando una sorta di anno bisestile.
Considerando che un mese sinodico dura 29,53 giorni, con un semplice calcolo si può quindi stabilire che secondo questo sistema un anno conta 12x29,53 = 354,36 giorni, oppure 355 quando se ne aggiunge uno.
L'introduzione di questi anni detti “abbondanti” (che in italiano chiameremmo bisestili) avviene sulla base di un ciclo di 30 anni (rispettivamente il 2º, 5º, 7º, 10º, 13º, 16º, 18º, 21º, 24º, 26º e 29º anno).
Calcolando il ciclo trentennale, risulta una durata media mensile di 29 giorni, 12 ore e 44 minuti esatti, con una differenza rispetto al mese sinodico di soli 2,9 secondi in difetto. Per compensare l’errore sul lungo periodo, occorre dunque eventualmente aggiungere un giorno ogni circa 2483 anni.
A differenza del calendario solare gregoriano, l'anno islamico non è interessato a mantenere una sincronizzazione con le stagioni, bensì solo ad avere la corrispondenza dell'inizio di ogni mese lunare con le fasi della luna stessa, come previsto dal Corano.
L'inizio del mese reale è stabilito in base all'osservazione diretta della prima falce di luna crescente;
sebbene le nuove lune possano essere calcolate in modo abbastanza preciso, occorre considerare che la durata astronomica di un mese lunare non è costante (è infatti minima in prossimità del solstizio d'estate e massima in prossimità del solstizio d'inverno) e che la visibilità effettiva della mezzaluna è molto più difficile da prevedere e dipende da fattori come le condizioni meteorologiche, le proprietà ottiche dell'atmosfera e la posizione dell'osservatore. È quindi molto complicato avere in anticipo informazioni precise su quando inizierà un nuovo mese.
Inoltre, alcuni Paesi musulmani si basano sugli avvistamenti locali della Luna, mentre altri sugli avvistamenti stabiliti a livello centrale dalle autorità.
Per tali ragioni si possono verificare scostamenti di un giorno tra il calendario reale e quello perpetuo (che tiene conto di questa regola), e per gli stessi motivi sono possibili anche differenze tra i calendari di diversi Paesi islamici geograficamente lontani tra loro.
Quali sono i mesi lunari del calendario islamico?
- Muḥàrram (30 giorni)
- Sàfar (29 giorni)
- Rabīʿ al-àwwal (di 30 giorni)
- Rabīʿ al-thānī (29 giorni)
- Jumādā al-àwwal (30 giorni)
- Jumādā al-thāniyya oppure Jumāda al-akhīra (29 giorni)
- Ràjab (30 giorni)
- Shaʿbān (29 giorni)
- Ramaḍān (30 giorni)
- Shawwāl (29 giorni)
- Dhū l-qaʿda (30 giorni)
- Dhū l-ḥijja (29 giorni, o 30 negli anni cosiddetti “abbondanti”).
I mesi del Calendario Nazionale Indiano
L’anno del calendario Saka è composto normalmente da 365 giorni suddivisi su 12 mesi, i cui nomi derivano dall’antico calendario induista.
I primi sei mesi hanno 31 giorni ciascuno; ciò è stabilito considerando il movimento tendenzialmente più lento del Sole sull’orbita dell’eclittica in questa fase dell’anno. In realtà, il primo mese (detto Chaitra) può averne 30 o 31, a seconda che l’anno sia bisestile o meno. I restanti mesi, invece, hanno 30 giorni ognuno.
Di seguito riportiamo i nomi dei mesi del calendario indiano con la rispettiva durata e la relativa data di inizio rispetto al calendario gregoriano.
- Chaitra (30 o 31 giorni) – Inizia il 22 marzo (o il 21 marzo se è un anno bisestile)
- Vaishakha (31 giorni) – Inizia il 21 aprile
- Jyeshtha (31 giorni)– Inizia il 22 maggio
- Ashadha (31 giorni) – Inizia il 22 giugno
- Shravana (31 giorni) – Inizia il 23 luglio
- Bhadra (31 giorni) – Inizia il 23 agosto
- Ashwin (30 giorni) – Inizia il 23 settembre
- Kartika (30 giorni) – Inizia il 23 ottobre
- Agrahayana (30 giorni) – Inizia il 22 novembre
- Pausha (30 giorni) – Inizia il 22 dicembre
- Magha (30 giorni) – Inizia il 21 gennaio
- Phalguna (30 giorni) – Inizia il 20 febbraio.
Come si calcola l’anno del calendario indiano?
Il computo degli anni si basa sull'Era Saka, la quale inizia nel 78 d.C.
È questo lo scarto da considerare quando si calcola l’equivalenza tra il calendario gregoriano e quello indiano; l’operazione matematica è quindi piuttosto semplice, perché all’anno gregoriano di riferimento si sottrae 78, al netto del Capodanno indiano che cade a marzo.
Per quanto riguarda gli anni bisestili, invece, c’è corrispondenza tra i due sistemi.
Utilizzo al di fuori dell’India
Il calendario Saka, la cui essenza racchiude un insieme di tradizioni indiane, è osservato anche dai fedeli indù a Java e a Bali (Indonesia) e in altri Paesi del Sud-Est Asiatico.