Gli orologi da taschino più costosi al mondo

Orologi da tasca: principali caratteristiche

I primi orologi da tasca comparvero intorno al 1400, quando la tecnologia dell'epoca riuscì a ridurre le dimensioni degli ingranaggi necessari a rendere portatili gli strumenti di misurazione del tempo. L'orologio da tasca (o "a cipolla") rimase in auge sino agli inizi del 1900, quando la moda dell'orologio da polso cominciò a diffondersi anche tra gli uomini. Fino ad allora infatti, li si considerava troppo piccoli e prerogativa adatta solamente ai polsi femminili.

Questi gioielli di eleganza si distinguono in open-face, full hunter, half hunter, double hunter o double half hunter, a seconda che le facce siano o meno coperte, e che i coperchi presentino o meno buchi o cristalli che permettano di leggere l'ora o vedere i meccanismi in movimento.

I materiali possono essere ottone, bronzo, più raramente oro o argento. A partire dal 1700 si diffuse la moda di abbellire i coperchi, con incisioni o pietre preziose, smalti, decorazioni su richiesta. Storicamente, gli orologi a cipolla erano meccanici con carica manuale, anche se oggigiorno si sono diffusi i movimenti al quarzo anche per questa tipologia di segnatempo.

Anche se ormai l'accessorio più usato è l'orologio da polso, gli orologi da taschino hanno vissuto un grande ritorno, che coinvolge anche il mondo del collezionismo. Lo stato di conservazione, le decorazioni aggiunte, il numero di complicazioni, sono tutti fattori che concorrono a dare valore ad un orologio da tasca.
Ecco i tre orologi a cipolla più costosi del mondo.

 

Breguet & Fils, Paris, No. 2667 Precision: 4,7 milioni di dollari

Questo orologio, rarissimo ed introvabile al giorno d'oggi, fu venduto per la prima volta agli inizi del 1800 per soli 5000 franchi. Si tratta del primo orologio costruito da Breguet che mostrasse due movimenti completi. L'orologio ha una cassa in oro 18K, ed è attualmente valutato quasi cinque milioni di dollari.

 

Patek Philippe Caliber 89: 6 milioni di dollari

Questo orologio è stato fabbricato in soli quattro esemplari, con cassa rispettivamente in oro bianco, giallo, rosa e platino. Le sue 33 complicazioni - oltre 1700 componenti - hanno conferito a lungo il primato per l'orologio più complesso al mondo. Tra le funzioni, oltre a data, ora e sveglia, ricordiamo: fasi lunari, equinozi e solstizi, ora dell'alba e del tramonto. Per assemblare questo gioiello ci sono voluti anni, ed è stato presentato in occasione del 150° anniversario della fondazione della casa di orologeria.

 

Patek Philippe Henry Graves Supercomplication: 24 milioni di dollari

Frutto di una gara tra J. W. Packard ed H. Graves per chi possedesse l'orologio più complicato, il Patek Philippe no.198.385 vide la luce nel 1933. Le sue 24 complicazioni comprendono una mappa stellare di New York, e gli sono valse il primato per l'orologio più complesso sino alla presentazione dei Caliber 89. Costituito da oltre 900 componenti, richiese anni di studio ed assemblaggio prima di poter essere consegnato. Alla tecnica sopraffina si affianca l'oro 18k utilizzato per la cassa, che impreziosice ulteriormente un pezzo storico. Venduto all'asta nel 2014 per la cifra da capogiro di 24 milioni di dollari, ha doppiato il suo valore rispetto agli 11 milioni del 1999.

 

 

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