In che stagione siamo oggi?
In Italia siamo in autunno. Ma come si determinano le stagioni?
Le stagioni astronomiche
Le stagioni si alternano sul nostro pianeta secondo regole astronomiche ben definite.
Ovviamente le diverse regioni terrestri le vivono in maniera differente a causa di molti fattori, come ad esempio la latitudine o le caratteristiche geografiche del territorio preso in esame.
A scandire il tempo di questi avvicendamenti sono gli equinozi e i solstizi, che determinano scientificamente l’inizio di una nuova stagione.
Innanzitutto, è bene chiarire che né gli uni né gli altri indicano una giornata particolare, bensì si tratta solo di istanti.
L’equinozio, come suggerisce il nome (dal latino aequinoctium, cioè “notte uguale”), è il momento di quelle giornate in cui la durata del dì è uguale a quella della notte (seppure non con precisione assoluta, a causa di alcuni fenomeni fisici).
Tale circostanza è data dalla perpendicolarità dell’asse terrestre sul piano orbitale, cioè quando il Sole si trova allo zenit dell’Equatore.
L’evento si verifica solo due volte all’anno, a distanza di sei mesi l’una dall’altra; è in queste occasioni che si parla di equinozio di primavera ed equinozio d’autunno.
Il solstizio, invece, indica quel momento in cui il Sole, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, raggiunge il punto di declinazione massima o minima; anche questa circostanza si verifica due volte all’anno (sempre a distanza di sei mesi l’una dall’altra), e prende il nome di solstizio d’estate o solstizio d’inverno, momenti in cui le ore di luce diurna sono rispettivamente al loro massimo o al minimo.
Nuovamente, il fenomeno è dettato dall'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre rispetto al piano dell'orbita terrestre.
Quali sono le date degli equinozi e dei solstizi?
L’istante in cui avviene un equinozio o un solstizio varia ogni anno sia per motivi astronomici (come la diversa durata dell’anno solare) che per motivi di convenzioni di calcolo del calendario (basti pensare agli anni bisestili), ma anche in funzione della latitudine di riferimento.
Per questo, non si può avere una risposta che sia al tempo stesso precisa e sempre valida: in generale possiamo dire che in Italia l’equinozio di primavera cade tra il 20 e il 21 marzo, il solstizio d’estate si verifica tra il 20 e il 21 giugno, l’equinozio d’autunno solitamente tra il 22 e il 23 settembre, mentre il solstizio d’inverno si colloca tra il 21 e il 22 dicembre.
È bene considerare che questi momenti ritardano ogni anno di quasi 6 ore rispetto all'anno precedente e sono riallineati ogni quattro anni in occasione dell'anno bisestile, la cui funzione è proprio quella di evitare un divario nella corrispondenza delle stagioni con il calendario.
Di seguito proponiamo i momenti esatti, con le relative date, degli equinozi e dei solstizi per i prossimi anni espressi in UTC (Tempo Coordinato Universale). Nel caso dell’Italia occorre quindi aggiungere 1 ora durante l’orario solare e 2 ore se è in vigore l’orario legale.
Anno 2020
Equinozio di primavera 20 marzo, ore 03:50
Solstizio d’estate 20 giugno, ore 21:44
Equinozio d’autunno 22 settembre, ore 13:31
Solstizio d’inverno 21 dicembre, ore 10:02
Anno 2021
Equinozio di primavera 20 marzo, ore 09:37
Solstizio d’estate 21 giugno ore 03:32
Equinozio d’autunno 22 settembre ore 19:21
Solstizio d’inverno 21 dicembre ore 15:59
Anno 2022
Equinozio di primavera 20 marzo, ore 15:33
Solstizio d’estate 21 giugno, ore 09:14
Equinozio d’autunno 23 settembre, ore 01:04
Solstizio d’inverno 21 dicembre, ore 21:48
Anno 2023
Equinozio di primavera 20 marzo, ore 21:24
Solstizio d’estate 21 giugno, ore 14:58
Equinozio d’autunno 23 settembre, ore 06:50
Solstizio d’inverno 22 dicembre, ore 03:27
Anno 2024
Equinozio di primavera 20 marzo, ore 03:06
Solstizio d’estate 20 giugno, ore 20:51
Equinozio d’autunno 22 settembre, ore 12:44
Solstizio d’inverno 21 dicembre, ore 09:21
Anno 2025
Equinozio di primavera 20 marzo, ore 09:01
Solstizio d’estate 21 giugno, ore 02:42
Equinozio d’autunno 22 settembre, ore 18:19
Solstizio d’inverno 21 dicembre, ore 15:03
Le stagioni meteorologiche
I meteorologi e i climatologi sono soliti utilizzare altri parametri per determinare le stagioni e i loro cambiamenti. Non considerano infatti i dati astronomici, bensì si basano sui trimestri per ragioni statistiche atmosferiche.
La loro valutazione è dunque più semplice e di tipo convenzionale: il passaggio da una stagione all'altra avviene costantemente tra la fine di un mese prestabilito e l'inizio di quello successivo nel calendario.
Si hanno dunque quattro stagioni, ciascuna formata da tre mesi completi.
Con questa classificazione, la primavera meteorologica è composta da marzo, aprile e maggio (1° marzo - 31 maggio), mentre l'estate occupa giugno, luglio e agosto (1° giugno – 31 agosto), l'autunno si allunga nei mesi di settembre, ottobre e novembre (1° settembre – 30 novembre) e infine l’inverno comprende dicembre, gennaio e febbraio (1° dicembre – 28/29 febbraio).
È evidente dunque una differenza di concetto tra le stagioni astronomiche, dettate da equinozi e solstizi, e le stagioni meteorologiche. A supportare la considerazione statistica di queste ultime c’è la ricorrenza dei primi segnali dell'imminente arrivo di una nuova stagione climatica, che si mostrano spesso già un paio di settimane prima dei relativi equinozi e solstizi, come ad esempio nel caso del cambiamento della disposizione di alta e bassa pressione.
Le stagioni nel mondo
Le stagioni non sono uguali, a livello climatologico, in tutto il mondo.
Nell’area equatoriale, ad esempio, la temperatura è pressoché costante tutto l’anno, mentre spostandosi nella fascia tropicale sono essenzialmente due le stagioni di riferimento: quella secca e quella umida (detta anche “stagione delle piogge”).
Nelle zone della Terra che hanno un clima temperato, invece, le stagioni astronomiche e quelle meteorologiche tendono maggiormente a coincidere. Salvo fattori geografici particolari, in questi casi, alle stesse latitudini (anche negli emisferi opposti) si vivono estati calde e inverni freddi, mentre primavera e autunno sono stagioni di transizione tra l’una e l’altra, con temperature solitamente miti.
Infine, le regioni dei Poli sono caratterizzate da due stagioni: una è segnata da freddo intenso e oscurità – di fatto una lunga notte polare nella quale per mesi non sorge il Sole –, l’altra ha temperature meno rigide e giornate lunghissime, dove il Sole non tramonta per molte settimane.
Quando è primavera?
Nel definire la primavera, di seguito facciamo riferimento all’Italia e, più in generale, al continente europeo .
Come detto, la stagione astronomica inizia con l’equinozio di primavera, ovvero in quel momento nella fase di rivoluzione della Terra intorno al Sole in cui i raggi solari cadono perpendicolarmente all’asse di rotazione terrestre. In questo istante i due emisferi sono raggiunti dai raggi del Sole con la stessa inclinazione.
Mentre in un emisfero (nel nostro caso quello boreale) inizia la primavera, contemporaneamente nell’altro (quello australe) inizia l’autunno.
È a partire dall’istante successivo all’equinozio di primavera che il dì inizia a essere più lungo della notte. Non solo: da quel momento la progressiva riduzione dell’inclinazione dei raggi solari rispetto all’asse terrestre provoca una maggiore insolazione e quindi un conseguente riscaldamento dell’ambiente, tipico del percorso di avvicinamento all’estate.
Le date della primavera: la stagione comincia con l’equinozio, che cade tra il 20 e il 21 marzo (molto raramente il 19 marzo) e termina con il solstizio d’estate il 20 o 21 giugno.
Quando è estate?
A sancire l’inizio astronomico di questa stagione è il solstizio d’estate.
In questa occasione il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva, segnando l'inizio dell'estate boreale (e contemporaneamente dell'inverno australe).
Le ore di luce raggiungono il loro massimo nella giornata del solstizio, quando al mezzodì il Sole tocca anche l'altezza massima sull'orizzonte per una determinata latitudine.
Dal giorno successivo si assiste a una progressiva diminuzione delle ore di luce diurna, che torneranno in parità con le ore di buio in occasione dell’equinozio di settembre.
Le date dell’estate: la stagione inizia con il solstizio il 20 o 21 giugno e termina con l’equinozio d’autunno il 22 o 23 settembre.
Quando è autunno?
L’equinozio d’autunno è il momento in cui, in Italia e in tutto l’emisfero boreale, termina l’estate e comincia convenzionalmente l’autunno. A sud dell’Equatore, invece, l’equinozio del mese di settembre segna la fine dell’inverno australe e l’inizio della primavera.
Poiché nei mesi estivi la Terra ha un moto di rivoluzione leggermente più lento in prossimità dell’afelio terrestre (cioè il punto più distante del pianeta dal Sole) nel mese di luglio, l’equinozio d’autunno ritarda leggermente il suo arrivo rispetto ai sei mesi canonici dall’equinozio di primavera.
Ad ogni modo, con l’avvento dell’autunno, il Sole alle nostre latitudini comincia una progressiva “discesa” sull’orizzonte che culminerà con il solstizio d’inverno nel mese di dicembre e diminuisce al contempo l’insolazione, ovvero la quantità di radiazione emessa dal Sole che raggiunge la superficie terrestre.
Le date dell’autunno: la stagione comincia con l’equinozio, che cade solitamente tra il 22 e il 23 settembre (più raramente il 21 o 24 settembre) e termina con il solstizio d’inverno il 21 o 22 dicembre.
Quando è inverno?
La giornata in cui si verifica il solstizio d’inverno è quella in cui le ore di buio raggiungono il loro massimo rispetto alle ore di luce diurna.
In questo momento il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione negativa; inizia dunque una nuova stagione, che alle nostre latitudini è la più fredda (la stessa etimologia del termine rimanda alle condizioni climatiche: il nome deriva dal latino hiběrnum, cioè “stagione del freddo”), mentre nell’altro emisfero comincia l’estate australe.
A partire dal solstizio e per i mesi a seguire il dì ricomincia lentamente ad allungarsi a discapito della notte, fino a tornare in parità in occasione dell’equinozio di marzo.
Le date dell’inverno: la stagione inizia con il solstizio il 21 o 22 dicembre (più raramente il 20 o 23 dicembre) e termina con l’equinozio di primavera il 20 o 21 marzo.