Cos’è la linea internazionale del cambiamento di data?

La linea del cambiamento di data è una convenzione, una linea immaginaria che corrisponde per quasi tutto il suo percorso al 180° meridiano e dal cui versante occidentale si conta ogni nuova data sulla Terra.
Per meglio comprendere il principio di funzionamento e il motivo della sua esistenza, però, conviene fare un passo indietro partendo dal concetto dei fusi orari.

 

 

Cosa sono i fusi orari?

Sappiamo che il nostro pianeta è diviso idealmente in fusi orari, ovvero spicchi longitudinali di superficie terrestre compresi tra due determinati meridiani, all’interno dei quali è utilizzato un orario unificato.
La necessità di sincronizzare il tempo, gli eventi e le comunicazioni non solo in una stessa nazione, ma anche tra paesi diversi e lontani tra loro, ha fatto sì che la Terra fosse suddivisa in 24 fusi orari che corrispondono ciascuno a 1/24 di un angolo giro (360°).
Con una semplice divisione (360:24) si ottiene il risultato di 15°, che è l’estensione longitudinale di ogni fuso, salvo alcune eccezioni dovute a questioni di confini politici e amministrativi.
Sappiamo inoltre che si è scelto il meridiano di Greenwich come meridiano centrale del primo fuso orario di riferimento del Tempo Coordinato Universale (UTC 0), al quale è stata dunque assegnata la longitudine 0°, ed è a partire da questa linea che si calcola il tempo sulla Terra tenendo conto del movimento di rotazione su se stesso che il nostro pianeta compie incessantemente.

Questa doverosa premessa aiuta a capire per quale ragione spostandosi verso est occorre portare avanti l’orologio di un’ora ogni volta che si raggiunge il fuso orario seguente (+1, +2, +3, ecc…), mentre le lancette vanno spostate indietro di un’ora viaggiando in direzione ovest man mano che si attraversano i fusi successivi (-1, -2, -3, ecc…).
È chiaro che muovendoci attorno al mondo e accumulando i fusi, arriveremmo a +24 o a -24 ore, a seconda della direzione del viaggio. Ciò porterebbe a un paradosso, ovvero che una volta compiuto l’intero giro, si guadagnerebbe (o perderebbe) un giorno intero. (Come a Phileas Fogg e al suo cameriere Jean Passepartout nel romanzo Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne)
L’esempio appare più chiaro se si considera un ipotetico aereo supersonico in grado di viaggiare a una velocità tale da compiere il giro del mondo in appena un’ora. Partendo da Greenwich alle ore 12 dell’1 ottobre e muovendosi verso est, accumulando le ore dei singoli fusi orari fino a +24, tornerebbe a Greenwich fisicamente appena un’ora dopo (alle ore 13), ma – secondo tale principio – con un giorno in più (2 ottobre) sul calendario ipotetico.

 

 

La necessità storica di trovare una soluzione

L’insorgere di questo inconveniente, pur con i tempi più dilatati della navigazione per mare, divenne sempre più evidente con l’epoca delle grandi esplorazioni e del conseguente periodo coloniale, a partire dal XV secolo.
Tra i tanti, se ne accorsero anche i marinai di una spedizione di Magellano nel XVI secolo, i quali dopo avere circumnavigato il pianeta e tenuto il conto dei giorni trascorsi, scoprirono che all’arrivo a Capo Verde c’era uno scarto di un giorno rispetto al loro calendario.

In letteratura molti ricordano il romanzo d’avventura “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne, pubblicato nel 1873, che sollevava proprio la questione del fuso orario ancora prima che fosse definita la linea del cambiamento di data. Nel racconto, infatti, il protagonista viaggiava da ovest verso est e aggiustava l’orologio seguendo l’orario solare, arrivando a contare alla fine del viaggio 80 giorni, mentre per gli amici rimasti in Inghilterra ne erano trascorsi solo 79.

 

Come funziona la linea di cambiamento di data?

È evidente che il problema dovesse essere risolto in qualche modo. Fu così che nel 1884 fu istituita la linea internazionale del cambio di data (International Date Line, IDL), una convenzione che consiste in una linea immaginaria, la quale corrisponde essenzialmente al 180° meridiano, tranne che per alcune correzioni lungo il tragitto tra il Polo Nord e il Polo Sud.
Abbiamo detto che dal suo versante occidentale si conta ogni nuova data sulla Terra. Ciò significa che, ad esempio, nell’istante in cui nel fuso orario della linea del cambio di data scattano le ore 00:00 e a ovest di questa comincia il 1 ottobre, a est della stessa sarà appena iniziato il 30 settembre.

Nella pratica, attraversandola verso est bisogna contare due volte la stessa data, mentre chi viaggia verso ovest deve saltare un giorno; così facendo si normalizzano i conti e si elimina il paradosso descritto sopra. Un esempio chiarificatore, al riguardo, ipotizza due navi che solcano il Pacifico in senso opposto l’una rispetto all’altra in prossimità della linea del cambio di data.
Innanzitutto, è bene sapere che per tradizione le imbarcazioni eseguono il cambio a mezzanotte.
Per la nave A, partita dal Giappone e in viaggio verso gli USA sul fuso UTC +12, sono le ore 22 dell’1 luglio.
La nave B, che dagli USA si dirige proprio in Giappone, si trova sul fuso UTC -12, dove sono le ore 22 del 30 giugno.
Nel momento in cui attraversano la linea entrambe continuano a seguire sul diario di bordo la data che segnavano fino a quel momento, ma allo scattare della mezzanotte la nave A vivrà un “1º luglio bis", se così si può dire, mentre la nave B salterà direttamente dal 30 giugno al 2 luglio.

 

 

Dove si trova la linea del cambiamento di data?

Pur combaciando per buona parte del loro tracciato, la linea internazionale del cambio di data non segue sempre esattamente il 180º meridiano. Questo, infatti, attraversa principalmente l'Oceano Pacifico, ma in alcuni tratti passa sulla terraferma, oppure separa alcune isole che fanno parte di una stessa nazione. In tali casi la situazione comporterebbe problemi amministrativi che si è pensato di risolvere deviando il percorso della linea al fine di garantire una sola data all’interno di uno stesso paese.

Cosa separa la linea del cambiamento di data? I paesi che attraversa e le curiosità
Come detto, il 180° meridiano – detto anche antimeridiano di Greenwich, perché che si trova agli antipodi rispetto al riferimento inglese – corre essenzialmente in mare aperto, tranne che in alcuni punti del globo. Nella sua porzione settentrionale, ad esempio, passa sull’estremità orientale della Russia e per questa ragione la linea internazionale del cambiamento di data è stata spostata in mare più a est, sullo Stretto di Bering.
Una situazione analoga esiste nelle Isole Aleutine, che sono territorio dell’Alaska (USA); per non creare differenze di data con il resto del paese, qui la linea è stata spostata in mare più a ovest.
Sempre nello Stretto di Bering le circostanze hanno creato una situazione curiosa presso le Isole Diomede, due isolotti rocciosi che appartengono l’uno agli USA e l’altro alla Russia. Distano appena 3 km tra loro, ma sono divise idealmente dalla IDL; per questo il tempo sulla Piccola Diomede, americana, è un giorno indietro rispetto alla vicina isola russa.

Fino al 1997 lo stato insulare del Kiribati, situato nel Pacifico centrale all’altezza dell’Equatore, viveva direttamente la scomodità di essere attraversato da questa linea immaginaria; aveva infatti alcune località che, sul calendario, erano un giorno avanti rispetto alle altre. Una modifica al tracciato dell’International Date Line ha risolto la questione e oggi il paese mantiene tre fusi orari diversi (da UTC+12 a UTC+14, unico al mondo con questo fuso).
Sempre nel territorio di Kiribati, le Sporadi Equatoriali – dette anche Isole della Linea – sono la zona terrestre dove inizia per prima una nuova giornata e, quindi, il nuovo anno. Grazie a una modifica al tracciato, l’arcipelago corrisponde oggi al punto più orientale (150° 13’ W) della linea del cambiamento di data; per la precisione è l’Isola Carolina (Caroline, in inglese), già ribattezzata Isola del Millennio (Millennium Island), il posto dove comincia in assoluto il nuovo anno e, di conseguenza, dove l’1 gennaio 2001 è iniziato sul pianeta sia il XXI secolo che il III millennio.
Curiosamente, un gruppo di isole delle Sporadi Equatoriali che si trova sul fuso UTC -11 è sotto il controllo degli Stati Uniti; questo significa che la differenza con le altre isole dell’arcipelago è addirittura di 25 ore.

Per favorire l’amministrazione e gli scambi commerciali delle Isole Samoa e di Tokelau, atolli dipendenti dalla Nuova Zelanda, nel 2011 fu corretta la linea del cambiamento di data spostandola più a est, permettendo così a questi territori di regolarsi sui riferimenti dei partner commerciali australiani e neozelandesi. Per aggiustare il calendario, quindi, si passò direttamente dal 29 dicembre al 31 dicembre 2011.

In Antartide, infine, la IDL percorre il continente e termina al Polo Sud; questo è l’unico luogo al mondo dove si può cambiare data spostandosi a piedi sulla terraferma.